Luca Ragagnin, PONTESCURO, Miraggi Ed.
INDICAZIONI
Per chi si assolve; per chi non riesce a dire; per i chi si salva
LA MIA LETTURA
1922. Nel Paese dilaga il male. Un piccolo paese, nel male ci scivola.
Pontescuro, un ponte, una manciata di case, poche decine di abitanti. Il nome di ciascuno racconta il suo fare. La voce di ciascuno, mente.
Sono coloro che non hanno parola, a dire la verità. Una ghiandaia che la vede dall’alto, la nebbia che la svela pietosa, il fiume che la fa galleggiare, un ponte che la farebbe attraversare.
E due innocenti, Dafne e Ciaccio, che ne pagano il prezzo.
“Dentro la colpa non si cade, si scivola”. Ieri, come oggi, piccoli gesti, o la loro assenza, sfumano il confine tra bene e male e lavorano per rendere indistinguibile la responsabilità. Non di uno, ma di una collettività che stringendosi nella menzogna si conforta, si assolve, si chiude nella confortevole stanza della presunta ignoranza e del conclamato pregiudizio.
Un’illusione, perché “tutto ciò che si smarrisce o si vuole dimenticare, le parole scartate, i pasi non compiuti, le scelte non fatte, un giorno emergeranno dalla corda dell’orizzonte, e prenderanno il posto del sole”.
PAROLE CHIAVE
Colpa, verità, responsabilità, innocenza, voci
Questa è la prima #nonrecensione scritta per BOOK-BOOK, la libreria del cittadino, di Albano Laziale. Un progetto di libertà e condivisione che La Lettrice Vis à Vis sposa con entusiasmo.