Come è noto, sono una cialtrona smemorata senza speranza di redenzione. Quindi, quest’anno ho fatto una cosa semplice, per tenere il conto. Ho fotografato le copertine dei libri, mano a mano che li terminavo.
Ero curiosa di capire quanto e come leggessi, effettivamente.
Stamattina, riguardando l’album e divertendomi con le statistiche (quali forme? quanti italiani? quanti stranieri? quante Scrittrici o Scrittori? quanti per lavoro, per diletto, o un misto di entrambe le categorie? quanto in carta e quanto in e-book? ecc.), la cosa più sorprendente che ho scoperto non ha nulla a che fare con il numero.
Seppure ragguardevole (103, dei quali almeno una ventina riletti più volte per lavoro), non è la quantità che mi colpisce. Nemmeno la varietà.
L’album fotografa il mio anno, i suoi accadimenti. Una sorta di diario personale, ma scritto da altri.
Si capisce quando ho avuto bisogno di salvarmi, e quando ero troppo impegnata a fare cose per pormi anche solo il problema. Si intuiscono la disposizione dei miei scaffali emotivi, le necessità mutevoli, il disordine del cuore e la caparbietà della mente.
Ci sono le sorprese che ho ricevuto, le delusioni che ho combattuto, le soddisfazioni che mi sono presa e le fantasie che mi sono concessa.
Ci sono 365 giorni di me, come non sarei riuscita a raccontare meglio.
Domani inizio un nuovo album. In tutti i sensi.
Buon Anno a tutti!
Davvero complimenti per il ragguardevole numero di libri letti in un solo anno. Io che mi considero un buon lettore arrivo a 20/25.
Un saluto
Grazie. Ma c’è da dire che io per lavoro leggo, quindi nel numero entrano tanti letti e riletti per mestiere.
Questo mi fa sentire un po’ meglio. 🙂