… fra le braccia e sulla sedia della Lettrice vis-à-vis sono caduti:
Il burattinaio Patrizio, che scopre i popcorn molisani di Paolo Piccirillo e ricambia con storie di giostre e occhi spalancati
Cecilia che ama con il naso, come Carlo Molinaro nella sua poesia, e come con la Lettrice riconosce e distingue con esso
Luca vorrebbe cadere con grazia, ma la gente ama la distrazione della catastrofe (altrui), ci ricorda Deborah Willis
Elena è qui per giocare e lo fa fino in fondo: quale domanda si nasconde dietro la risposta più ovvia? Chiedete a Bukowski
Giuliano scopre con Varlam Šalamov che si può raccontare l’estremo attraverso tutte le sue parti, e l’ironia è una di queste.
Gabriella è prudente, le due sedie una sfida, e due la parola per vincerla. Irène Némirovsky getta il seme per la prossima.
Augusta ha una nuvola che incombe e chiede aiuto. Per lei si interviene d’autorità e somministra l’attacco psichico collettivo. Valeria Parrella è memoria che costruisce.
“La migliore definizione di libertà…” Augusta, sempre lei, ha sentito definire così una pagina dalla Lettrice. Momento jukebox: Amélie Nothomb
Lorenzo si interroga sull’impavidità dell’errare, ascolta gli avvitamenti di Amélie Nothomb e rilancia la questione dell’opportunità. Il gustoso dibattito è aperto…
Francesca è memoria, passato che sostiene presente e interpreta futuro. Ancora Deborah Willis e la sua lezione di francese, in cambio di un pezzo di Sardegna e la confessione di un desiderio.
inizia lo spettacolo in sala, la Lettrice prenderebbe fiato
ma arriva un nuovo ospite, esigente, che ne reclama i servigi
Ian sceglie con cura una decina di titoli, con i quali, la Lettrice lo sa, si potrebbe costruire una storia. C’è tempo per leggere cinque pagine, fra una conversazione e l’altra, lentamente.
Con Amara Lakhous gli suggerisce che i sogni si possano realizzare a rate, anche quelli di una tenda d’amore Sahariana. Fruttero & Lucentini svelano un trucco per imparare l’inglese e coinvolgono la Lettrice in un’amabile mini-lezione di pronuncia. Cade anche il Jolly Hotel di Valeria Parrella e ancora Amélie Nothomb, prima che rientri il pubblico di fine spettacolo.
Torna Francesca, e per lei la Lettrice ha in serbo Armando, dalla penna di Piccirillo. Perché non dimentichi di aver sempre chiara quale sia la prima linea da tracciare.
Infine Cinzia, in vena di imprese ascensionali, psichiche e terrene, che si diverte con gli abitanti del Bojan Faust di Marco Biaz e ricambia con entusiasmo e un titolo nuovo da aggiungere alla libreria della Lettrice vis-à-vis
Se non siete venuti ma siete tanto dispiaciuti, se c’eravate ma non avete fatto in tempo, se mi avete vista fare ma non avete capito cosa fare… potreste avere un’altra occasione! Tenete d’occhio il PROGRAMMA
Le scelte di venerdì sono cadute su:
Paolo Piccirillo, La terra del Sacerdote, Neri Pozza, 2013
Carlo Molinaro, Rinfusi 2010-2011, Genesi Editrice, 2011
Deborah Willis, Svanire, Del Vecchio Editore, 2012, trad. Anna Baldini e Paola Del Zoppo
Charles Bukowski, Poesie 1955-1973, Mondadori, 1979, trad. Vincenzo Mantovani
Varlam Šalamov, I racconti della Kolyma, Adelphi, 1995
Irène Némirovsky, Due, Adelphi, 2010, trad.Laura Frausin Guarino
Valeria Parrella, Lettera di dimissioni, Einaudi, 2011
Amélie Nothomb, Maxi, Sabotaggio d’amore, Voland, 2012, trad. Patrizia Galeone
Amara Lakhous, Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio, Edizioni e/o, 2006
Fruttero & Lucentini, I ferri del mestiere, Einaudi, 2003
Marco Biaz, Che te lo dico a fare, Miraggi Edizioni, 2011
le foto sono di Francesca Piludu (grazie!)