
Lo sapete perché i serpenti serpeggiano?
Una volta ce n’erano che filavano dritti. Arrivavano per primi alle prede, si nutrivano e lasciavano solo gli scarti ai loro simili distratti. Poi, quando le risorse cominciarono a scarseggiare, sulla dritta e veloce strada verso la meta, mete non ne trovarono più. I loro fratelli, che sinuosi e calmi si muovevano cambiando direzione, viceversa, poterono agevolmente sopravvivere scoprendo ciò che agli altri sfuggiva.
Questo aneddoto è la chiave che vi consente di apprezzare le peripezie del protagonista di “Sul soffitto” (Eric Chevillard, edito da Del Vecchio), che abita il mondo con una sedia sulla testa, rifiutandone la costrizione e l’immobilità. E che, in compagnia di altri valenti esploratori alla ricerca di spazi vivibili, indaga la prospettiva ribaltata, trasferendosi sul soffitto, apprezzando gli ampi orizzonti di spazi non costretti e limitati dal superfluo.
Un agile e bizzarro romanzo che moltiplica i punti di vista, in cui si ragiona sulle gabbie fisiche e mentali nelle quali ciascuno si costringe. Una passeggiata di libertà, che ha come unico limite la libertà stessa.
Indicato per claustrofobici, lo trovate ora anche nel carretto viaggiante della Lettrice Vis-à-Vis.