Certa che, in attesa di sapere, non dormivate la notte, mi pronuncio riguardo alla partecipazione al Salone del Libro.
Sì, io andrò. Dentro il Lingotto, e nelle librerie per gli eventi off.
Allo stand famigerato, invece, no. Non intendo passare nemmeno un minuto, dare visibilità ulteriore, degnare di attenzione.
Ci sarò, con le azioni che ho previsto: dalla poesia nei cessi (che mi permetterà di intercettare ogni genere di ascoltatore, con specifici e determinati generi di poesia, non so se mi spiego), alle presentazioni e ai trattamenti di libri che contengono una matrice civile indiscutibile, infine ai contenuti e alla prassi che mi porto addosso (non solo come un costume di scena). Ci sarò. Con senso e dissenso.
Mi ha insegnato una maestra d’asilo che quando i bambini urlano, alzare la voce non serve. Viceversa, dire a volume normale una cosa interessante, fa scendere il silenzio. Chi vuole ascoltare farà tacere le urla.